Camedrio Femmina per ritardare la corrosione dell’acciaio

Manizales – Un ingegnere fisico colombiano ha sviluppato un metodo che consente di applicare ai metalli le sostanze estratte dal Teucrium Fruticans e creare uno strato protettivo per ritardare la corrosione.

In Colombia l’industria perde circa 7.400.000 Euro a causa della corrosione dei materiali, pari al 4% del PIL.

L’autore del metodo è Daniel Alejandro Pineda Hernández, studente di Ingegneria Fisica presso l’Università Nazionale di Colombia (U.N.).

Lo studente universitario sottolinea che l’efficacia dell’inibitore a base di estratti naturali di camedrio femmina è stato 84,29%; ciò contribuirebbe a prevenire il deterioramento chimico dei metalli come gli acciai, generando un impatto positivo sull’economia, la sicurezza e la conservazione delle strutture realizzate con questi materiali.

Nel Laboratorio di Fisica del Plasma della U.N. di Manizales hanno studiato altri frutti e piante che agiscono come agenti anticorrosivi, tra cui l’avocado e la salvia officinalis, con ottimi risultati.

La corrosione è un grande problema per l’industria dei metalli, soprattutto per l’acciaio, in quanto largamente usato e attaccabile da vari agenti esterni. Basti pensare che la produzione mondiale di acciaio nel 2016 è stata circa 1,6 miliardi di tonnellate; si stima che il 25% di questo materiale sia soggetto al deterioramento.

L’ESPERIMENTO

Un primo esperimento di inibitori naturali della corrosione è stato eseguito con il camedrio femmina, considerando che in studi universitari precedenti ha mostrato un’elevata efficienza.

Per eseguire la procedura, lo studente ha ridotto le foglie della pianta in polvere molto fina, poi ha utilizzato un’estrattore Soxhlet, per ottenere l’olio inibitore.

metodo-Soxhlet

L’estratto ottenuto è stato messo in un contenitore di teflon insieme con il metallo (in questo caso acciaio inossidabile AISI 304); successivamente è stato portato in autoclave, in cui la temperatura viene aumentata attraverso una piastra riscaldante, aumentando così la pressione al suo interno.

“Prima si utilizza una temperatura di 120 °C per riscaldare le pareti dell’autoclave e poi si lascia a una temperatura di 60 °C per quattro ore, ottenendo così lo strato protettivo inibitore” precisa lo studente.

I RISULTATI

Rispetto agli inibitori della corrosione commerciali utilizzati per l’AISI 304, il Teucrium Fruticans è meno tossico, non danneggia l’ambiente ed è molto economico.

Per controllare l’efficienza del procedimento, l’acciaio rivestito è stato testato in un potenziostato Gamry, mediante spettroscopia di impedenza elettrochimica e tecniche potenziodinamiche.

Come risultato è stata ottenuta una resistenza sei volte maggiore rispetto all’acciaio senza rivestimento inibitore.

“La resistenza alla corrosione dell’acciaio AISI 304 senza inibitore è 134,4 ohm (Ω). Con il nostro procedimento abbiamo ottenuto una nuova resistenza di 855,6 Ω, dimostrando che il metodo di applicazione è efficiente; inoltre offre la possibilità di rendere queste sostanze naturali un prodotto commerciale “, ha dichiarato Pineda Hernández.

La ricerca è stata supervisionata da due insegnanti (B. Segura e P. J. Arango) e la studentessa D. L. Garcés, del Dipartimento di Fisica e Chimica della U.N. di Manizales.

Questo lavoro è stato svolto per diversi metalli e inibitori della corrosione, con lo scopo di verificare la loro durabilità e contribuire affinché diminuiscano le perdite del settore industriale. Secondo le stime dell’ASEDUIS (Asociacion de Egresados de la Universidad Industrial de Santander), solo in Colombia la perdita per la corrosione dei materiali ammonta a 26 miliardi di pesos (7.400.000 Euro circa).

fonte: Universidad Nacional de Colombia sede Manizales

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